Filosofia della Religione (Italian)

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Filosofia della Religione

Il materiale presentato in questo libro è il risultato della trascrizione di una serie di dodici letture date da Rod Hemsell al Savitri Bhavan in Auroville, India. Con dettagli interessanti e intricati Rod dipinge con ampie pennellate un intenso ritratto storico dell’evoluzione del pensiero filosofico e del suo impatto sulla dottrina religiosa che si estende oltre duemila e quattrocento anni di storia. Il tema sottostante, naturalmente, è la lenta e costante evoluzione della coscienza umana che scorre in molti diversi rivoli di pensiero, sbocciando dalla fontana dell’esperienza umana mentre cresce nella conoscenza. La profondità di tale discorso non è per nulla opprimente, tuttavia, qui non stiamo più guadando in una piscina per bambini… In queste letture, Rod ha introdotto un numero di personaggi ed idee familiari, e ne ha introdotte molte altre che potrebbero non essere così ben conosciute; il tutto invita il lettore ad approfondire  proseguendo nella sua personale ricerca. Vengono esplorati antichi sentieri per scoprire le grandi similarità soggiacenti alle maggiori religioni di oggi che potrebbero altrimenti rimanere non notate, e Rod ci convince che ciò era inevitabile fin dall’inizio, da quando abbiamo avuto a che fare con le verità universali.


Dettagli del libro

Autore: Rod Hemsell

Lunghezza del documento: 172 pagine

Traduttore: Anandamaya

Collaboratori: Anandamaya, Krishna

Libro disponibile nei formati: Pdf, ePub, Kindle

Lingua: Italiano


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Indice

  • Lettura 1. Introduzione
  • Lettura 2. Fede e Sacrificio (Parte 1 e 2)
  • Lettura 3. Fede e  Sacrificio (Parte 3)
  • Lettura 4. Il Concetto di Spirito
  • Lettura 5. Lo Spirito  Immutabile
  • Lettura 6. Il Bene più Elevato – Società e Moralità
  • Lettura 7. Le Dottrine della Trinità – (1) Cristianesimo
  • Lettura 8. Le Dottrine della Trinità – (2) Induismo
  • Lettura 9. Le Dottrine della Trinità – (3) Buddismo
  • Lettura 10. L’esistenza di Dio e la Fine del Tempo
  • Postfazione. La Teologia del Processo e il Problema del Male

Esempio di Testo:

Filosofia della Religione

La Filosofia della Religione sarà uno studio esplorativo, settimana dopo settimana, per dodici settimane, che avrà come  riferimento alcuni testi  molto conosciuti su questo tema, come ad esempio le opere di Raimundo Pannikar, Cardinale Newman, Hegel, e naturalmente di Sri Aurobindo, e di altri ancora. Ho notato uno schema nei molti corsi di letture che ho presentato nei diversi anni. Tendono ad esserci due letture che coprono un particolare tema, perchè spesso c’è troppo materiale per  poterlo esaurire in una lettura soltanto. E questo sarà  anche il caso di questa sera, perché ci sono alcune cose che devono essere chiarite o riesposte completamente dopo l’introduzione della scorsa settimana (sintetizzate nella Prefazione). Per esempio, nella citazione della Madre su Auroville e le Religioni, che è stata letta e discussa, e che rimane problematica, lei ha detto, “Noi vogliamo la verità. Per la maggior parte degli uomini (e donne), è quello che loro vogliono che dichiarano sia la ‘verità’. Gli Auroviliani devono volere la verità, qualsiasi essa sia… Le religioni fanno parte della storia della razza umana, ed è in questa guisa che saranno studiate ad Auroville, non come un credo a cui uno può o non può aderire, ma come parte di un processo di sviluppo della coscienza umana che dovrebbe condurre l’uomo verso la sua realizzazione superiore. Programma: ricerca attraverso l’esperienza della verità suprema, una vita divina ma no religioni.”

Sto considerando in questo corso di andare oltre il contesto di Auroville e di considerare la filosofia della religione per quale è, ciò significa la verità della religione, qualsiasi essa possa essere. Ma questa dichiarazione della Madre è il nostro punto di partenza, e io non credo che lei stesse parlando della verità della scienza politica o della verità dell’ agronomia, ma si stava riferendo alla verità, che, nella storia delle religioni, ha condotto l’uomo verso la sua realizzazione suprema. Come ha dichiarato Sri Aurobindo in Saggi sulla Gita, “ Indubitabilmente c’è  una Verità, una ed eterna, che noi stiamo cercando, dalla quale derivano tutte le altre verità: Attraverso la sua luce tutte le altre verità trovano il loro giusto posto, la loro spiegazione in relazione allo schema di conoscenza… Così come le sintesi del passato hanno trovato il loro punto di partenza in quelle che le hanno precedute, così anche devono fare quelle del futuro. Per stare su di una ferma base , la sintesi del futuro deve procedere da quello che i grandi corpi di pensiero spirituale  del passato hanno realizzato ed esperito.” Ora, quali sono i grandi corpi di pensiero ed esperienza spirituale del passato? Sono proprio le religioni. Dobbiamo fare subito quindi una distinzione fra il pensiero spirituale e l’ esperienza, che Sri Aurobindo dice essere lo scopo principale dell’ Arya, la sua rivista mensile – esplorare il pensiero spirituale e l’esperienza orientale ed occidentale, attraverso lo studio comparato delle religioni, –  che implicitamente era anche lo scopo dello scrivere La Vita Divina, La Sintesi degli Yoga, Saggi sulla Gita, etc. E si riferì a quella conoscenza come ‘esperienza e conoscenza religiosa e filosofica’. Di cosa quindi stava parlando la Madre quando disse che voleva la verità qualunque essa sia, e questa è qualcosa che può essere trovata nello sviluppo della coscienza umana che appartiene a quello che storicamente è conosciuta come religione, ma “no religioni”?

Naturalmente in un corso sulla filosofia della religione, l’idea è di perseguire la verità delle religioni. E voglio essere chiaro nel dire che questo è di preminente valore, ed è qualcosa al quale Sri Aurobindo ha dedicato la sua intera carriera. Mi sembra quindi che la dichiarazione della Madre che avrà lasciato puntualmente sconcertato qualcuno di noi quando l’espresse nel 1970, deve essere intesa in un modo forse non così apparente, e può essere perciò un pò confondente o fuorviante. Potrebbe essere una specie di “koan”, e per aiutarci a collocare in prospettiva questa dichiarazione della Madre, vorrei leggere un passaggio dal buddismo zen di Maezumi Roshi, maestro zen che insegnò in America negli anni ’70. Questo passaggio riguarda il “koan”, ed è un koan. Parla di un commentario di Dogen Zenji, che fu un famoso maestro zen della tradizione buddista, che è naturalmente uno di quei “grandi corpi di pensiero realizzato e di esperienza.”